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Mozione Comunale a difesa della Legge Regionale Piemontese n. 9/2016 per la prevenzione ed il contrasto al gioco d'azzardo

 


All'attenzione del Sindaco
del Segretario Comunale
dei consiglieri di maggioranza

 

 

 

 

Oggetto: MOZIONE PER I CONSIGLI COMUNALI DEL PIEMONTE A DIFESA DELLA LEGGE REGIONALE PIEMONTESE N. 9/2016
“Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”

La nostra richiesta è quella di portare all’attenzione di questa amministrazione una discussione approfondita e particolareggiata sulla necessità di difendere la legge regionale piemontese n. 9/2016
“Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”.

Chiediamo che la mozione venga messa all’odg del consiglio comunale del 28/09/2020, tale argomento
infatti trova giusta collocazione in Consiglio, che dovrà deliberare in merito all’opportunità di difendere tale legge dal momento che l’esito dell’ esame delle commissioni regionali su questo tema, riguarderà direttamente le funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Consiglio Comunale.

Alleghiamo alla presente la MOZIONE PER I CONSIGLI COMUNALI DEL PIEMONTE, proposta
da ACLI Piemonte, Gruppo Abele Libera, Movimento dei Focolari e Slot Mob e di cui ci facciamo
portatori.

 

Genola, 23 Settembre 2020

I Consiglieri della Lista Civica Genola In Comune
Testa Romina
Rimonda Roberto
Aimetta Piermarco

 

MOZIONE PER I CONSIGLI COMUNALI DEL PIEMONTE
Proposta da ACLI Piemonte, Gruppo Abele, Libera, Movimento dei Focolari e Slot Mob.

OGGETTO: DIFESA DELLA LEGGE REGIONALE PIEMONTESE
N. 9/2016 “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”

PREMESSO CHE

Il gioco d’azzardo patologico (GAP) rappresenta un vero e proprio dramma socio-sanitario, che colpisce principalmente le fasce più deboli della popolazione. Dal punto di vista sanitario si tratta di una patologia che il Ministero della Salute ha deciso di inserire nei LEA (livelli essenziali di
assistenza) a partire dal 2017, facendosi carico delle persone che cadono in una situazione di dipendenza a causa della diffusione incontrollata di tale fenomeno. Da un punto di vista sociale aumentano i casi di crisi familiari scaturite da situazioni di dipendenza da GAP e di forte indebitamento daparte dei soggetti coinvolti.

In questi anni abbiamo assistito a una crescita costante del dato relativo alla quantità di denaro utilizzato dai cittadini per il gioco d’azzardo. Si è passati dal 47 miliardi del 2008 a 105 miliardi raccolti nel 2018. Si tratta di un dato che porta l’Italia in vetta alla classifica delle nazioni in cui si gioca
e si perde di più: la quarta al mondo dopo USA, Cina e Giappone. Molto dipiù che in Gran Bretagna, Australia, Francia e Germania.

Una domanda di gioco che è cresciuta a causa di un eccesso di offerta che, da quando lo Stato ha deciso di “fare cassa” con il gioco d’azzardo, è aumentata e ha raggiunto ogni luogo e spazio di vita deicittadini.

RICORDATO CHE

Di fronte a questa situazione, il Consiglio Regionale del Piemonte, nell’aprile del 2016, ha approvato all’unanimità la Legge Regionale “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” (n. 9/2016).
La legge prevede un piano di prevenzione e contrasto al GAP, il divieto di installare apparecchi da gioco vicino ai cosiddetti “luoghi sensibili” (scuole, ospedali, case di cura, impianti sportivi, luoghi di culto) e la possibilità per i sindaci di regolamentare gli orari di apertura.

A distanza di tre anni dall’entrata in vigore, grazie a uno studio scientifico portato avanti da IRES Piemonte, abbiamo dei dati che certificano l’efficaciadella legge.In Piemonte il gioco d’azzardo agli apparecchi è calato del 9,7% (a fronte di un aumento del 1,6% nel resto d’Italia), le perdite dei cittadini sono diminuite del 17,8% e i due terzi delle somme non giocate nel 2018 non sono state reinvestite in altri giochi. In questo contesto il volume delle giocate online è cresciuto (+45%), ma meno che nel resto d’Italia (+48%).
Il gioco non è scomparso come più volte hanno denunciato in maniera infondata gestori degli apparecchi da gioco, ma ha certamente ricevuto un piccolo argine. Anche perché la legge non vieta il gioco d’azzardo, ma semplicemente lo limita allontanandolo dai “luoghi della vita”, rendendo
meno pervasiva l’offerta.

Questo dato è evidenziato anche dalla Società Italiana Tossicodipendenze Sezione Piemonte e Valle d’Aosta che precisa come, al contrario, un ritorno alla situazione ante legem avrebbe un “impatto DISASTROSO sulla prevalenza del gioco con apparecchi e provocherebbe una nuova impennata
di gioco problematico e patologico”.

CONSIDERATO CHE

1. I dati del Libro Blu 2018 dei Monopoli di Stato sui volumi del gioco d'azzardo in Italia e le prime risultanze dello Studio GAPS (Gambling Adult Population Survey) del CNR di confermano inequivocabilmente l’efficacia della Legge regionale del Piemonte nel ridurre l’impatto sanitario dell’offerta di gioco di Stato con apparecchi automatici.

2. Sulla base del Canadian Problem Gambling Index (CPGI), test di screening validato per l’Italia dai ricercatori del CNR, nel 2018 è passata dal 3,3% a l’1,54% la percentuale dei residenti in Piemonte
di età compresa tra 18 e 84 anni con un profilo di gioco problematico (circa 50.000 persone a rischio moderato/severo).

3. Dal 2016 al 2018 nel resto d'Italia la “raccolta” fisica - globalmente intesa - CRESCE di 1090 milioni (da 69.610 a 70.700 milioni, +1,6%), mentre in Piemonte essa DIMINUISCE di 497 milioni (da
5127 a 4630 milioni, -9,7%); 4. Dal 2016 al 2018 la “raccolta” dagli apparecchi fisici nel resto d'Italia
è sostanzialmente stazionaria (-0,4%, da 45.879 a 45.687 milioni), mentre in Piemonte diminuisce fortemente; - 19,9%, da 3709 a 2975 milioni, 734 milioni giocati in meno nel 2018 rispetto al 2016 con
New Slot e VLT;

5. A distanza di poco più di un anno dall’inizio dell’applicazione del cosiddetto “distanziometro” rispetto agli esercizi generalisti (bar, tabacchi), a fine 2018 in Piemonte vi era un locale con slot-machineogni 2413 abitanti, contro una media nazionale di un locale ogni 962 residenti; questo significa che si è realizzata, in poco più di un anno, una consistente rarefazione spaziale dell’offerta di g

ioco con apparecchi,che verosimilmente è quella che ha avuto l’impatto maggiore sulla spesa per il gioco.

6. Molte amministrazioni comunali hanno messo in atto la riduzione temporale dell’uso delle New Slot e VLT (Video Lottery Terminal)

CONSTATATO CHE

Tale risultato ha un impatto preventivo straordinario come documentato da tutta la letteratura scientifica specifica che dimostra come la prossimità dell’offerta sia il fattore di rischio più importante per l’iniziazione e lo sviluppo di una carriera di gioco problematico/patologico.

L’emendamento 1943 alla PDL 83 “Omnibus”, è stato ritirato

PRESO ATTO CHE

Al momento sono all’esame delle commissioni tre proposte su questo argomento:

- La PDL 53 del 22/10/2019 (M5s) che opera in senso più restrittivo contro il gioco d’azzardo

- La PDL 56 dell’11/11/2019 (Lega) intende salvaguardare i gestori, stabilendo che la normativa sulle distanze non si applica a chi operava prima del maggio 2016 (retroattività) in base alla quale decadono gli obblighi di distanza degli apparecchi dai luoghi sensibili per tutti i gestori in possesso della licenza alla data di entrata in vigore della legge 9 del 2016.

- la PDL 99 del 23/07/2020 (Lega) propone l’abrogazione totale della LR 9/2016 e l’assunzione di una nuova normativa in cui le distanze sono ridotte a 250 metri e sono ridotti anche i luoghi sensibili
come banche o bancomat.

TENUTO CONTO CHE

- L’entrata in vigore della PDL 99 significherebbe avere le Slot a portata di mano, nei luoghi di frequentazione maggiore, tipo il supermercato, con la possibilità di iniziare a provare a giocare con un
rischio medio alto di cadere nella dipendenza patologica

- Il gioco patologico porta con sé la devastazione di un intero nucleo famigliare, il disagio economico, la perdita del lavoro, e successivamente l’affidamento ai servizi sociali e sanitari a carico della collettività.

- Attualmente in Piemonte sono 11.000 le famiglie che a causa delle perdite da gioco hanno fatto ricorso al banco dei pegni, per far fronte ai debiti cumulati 

- L’attuale legge regionale 9/2016 non elimina il gioco legale, pertanto non mette a rischio posti di lavoro, né incentiva il gioco illegale, ma da un forte impulso alla prevenzione rispetto alla patologia
dell’azzardo

ESPRIME

L’assoluta contrarietà a qualsiasi modifica della legge regionale 9/2016 o alla sua abrogazione, che va a minare l’efficacia di una legge che sta ottenendo dei risultati positivi, rendendo vano l’impegno ed il lavoro di tutte le famiglie, gli operatori sociali, gli amministratori che in questi anni si sono attivati per aiutare le persone ad uscire dal tunnel del gioco patologico.

INVITA

Il Presidente Alberto Cirio e la Giunta Regionale a non modificare il testo e gli intendimenti della Legge Regionale “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” (n. 9/2016) né a tentare di abrogarla come previsto dalla PDL regionale 99 del 23/07/2020, anteponendo la salute dei cittadini agli interessi dell’industria dell’azzardo 

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A

Inviare il presente Ordine del giorno al Presidente del Consiglio dei
Ministri, al Ministro della Salute, ai Gruppi parlamentari del Senato
della Repubblica e della Camera dei Deputati, al Presidente della
Giunta regionale del Piemonte, all'Assessore regionale alla Sanità e
ai Gruppi consiliari della Regione Piemonte.