Dal 2005 il 10 febbraio è la giornata che ogni anno ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. Con questa ricorrenza si vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l'Istria, Fiume ed il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, che a partire dalla fine della prima guerra mondiale erano passate dall'Impero Austro-Ungarico al Regno d'Italia.
Dopo l'8 Settembre 1943 e fino al Maggio del 1945 si scatenò in quelle zone la rappresaglia dei partigiani Jugoslavi, anche causata dalle repressioni fasciste degli anni precedenti, contro gli italiani che vivevano in quelle zone con le uccisioni e gli occultamenti dei corpi dei cadaveri nelle grotte naturali del Carso, le foibe.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale l'occupazione prima ed il successivo passaggio definitivo alla Jugoslavia di questi territori obbligarono in seguito ad un esodo forzato i 250.000 per alcune fonti, 350.000 per altre, italiani che vivevano da generazioni in quelle zone, una vera e propria dolorosa tragedia nazionale.
Ripercorriamo queste tristi vicende con lo speciale realizzato per l'occasione dalla Rai che potete vedere qui sotto.